Carmine Vellucci (detto Panararo)

Photo Picinisco 2013 – ©Tutti i diritti riservati

Cesti in vimini

Carmine è una persona rara e preziosa: tanto per la sua arte, quanto per la sua splendida umanità! Quando gli ho proposto questa intervista, ne è stato entusiasta, perchè lui è pura energia!

Qual è la tua storia Carmine e quando ti sei avvicinato al mondo del vimini?

La mia storia dell’arte dell’intreccio è nata nel 1988, quando io e il mio Maestro, che è stato mio zio, abbiamo fatto una dimostrazione come cestai, al presepe vivente di Suio Alto, il paese nativo di mia moglie.

In realtà io facevo solo compagnia a mio zio, ma dopo quella sera tutto è cambiato, poiché, sono rimasto colpito dalla situazione coinvolgente e dai complimenti ricevuti.

Ho iniziato così ad appassionarmi a questo antico mestiere e ho deciso di farmi fare scuola da lui, per imparare pian piano la sua arte.

I tuoi cesti sono dei veri capolavori. Quanto tempo e quanta pratica ci sono voluti per arrivare a questo risultato?

La pratica e l’esperienza mi hanno portato all’abilità che ho attualmente; ma ci sono voluti anni di lavoro e tanta pazienza. Oggi sono contento dei risultati.

Purtroppo mio zio mi ha lasciato, ma gli sono molto grato per i consigli e per ciò che mi ha insegnato. Non dimenticherò mai un proverbio che lui mi diceva: “Vedi che da un bravo Maestro, può uscirne un ottimo Professore.”

Quali sono i committenti delle tue opere e qual è stato il lavoro più interessante che hai realizzato finora?

L’opera che ho realizzato con più soddisfazione, è stato un servizio da caffè composto da vassoio, tazzine e caffettiera.

Un manufatto che ha richiesto tanto impegno e molte ore di lavoro.

Quante ore di lavoro richiede la realizzazione di un pezzo e qual è il procedimento?

È difficile quantificare il tempo che dedico alla realizzazione di ogni opera, perché ogni pezzo richiede il suo tempo.

Cosa significa portare avanti un mestiere antico e raro che rischia di scomparire?

Portare avanti questa tradizione per me è molto importante, perché mi dispiacerebbe se con il tempo scomparisse e se ne perdesse la memoria storica.

Se volessi convincere un giovane a intraprendere la tua stessa carriera, cosa gli diresti?

Se trovassi giovani che vogliono imparare questo mestiere, ne sarei felice perché continuerebbero la tradizione e un domani, essi stessi, potrebbero tramandarlo ad altre generazioni. Gli direi che questo mestiere è prezioso e di tenerselo stretto!